4 Ottobre 2014

Il Papa e la pretesa di salvarsi da sè

Il Papa e la pretesa di salvarsi da sè
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«È proprio la classe dirigente quella che chiude le porte al modo col quale Dio vuole salvarci. E così si capiscono i dialoghi forti di Gesù con la classe dirigente del suo tempo: litigano, lo mettono alla prova, gli tendono trappole per vedere se cade, perché è la resistenza a essere salvati. Gesù dice loro: “Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?” […]”Vogliamo fare la salvezza a modo nostro!”. È sempre questa chiusura al modo di Dio». Così il Papa nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 3 ottobre ha accennato al contrasto alla redenzione di Gesù, e oggi come allora.

«Loro non credono nella misericordia e nel perdono, credono nei sacrifici», ha proseguito Francesco ricordando il salmo “Misericordia voglio, non sacrifici”. E ha aggiunto: «Credono in tutto sistemato, ben sistemato, tutto chiaro. Questo è il dramma della resistenza alla salvezza».

Non solo un dramma collettivo, questo contrasto è un rischio per il cuore di ognuno: «Io resisto alla salvezza di Gesù?». È la domanda che Francesco ha lasciato al cuore di ognuno.

Chiesa
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