6 Novembre 2014

Il Papa: la tentazione pelagiana di non accettare che la salvezza del Signore è gratis

Il Papa: la tentazione pelagiana di non accettare che la salvezza del Signore è gratis
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Nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 4 novembre il Papa ha parlato della parabola evangelica della cena offerta da un potente (ovvero dal Signore). Gli invitati, ha ricordato il Papa, declinano l’invito, non rientra nel loro «interesse», perché gli uomini cercano sempre un «contraccambio», una «contropartita». Non solo, vogliono «essere al centro di tutto», e quando «uno gira intorno a se stesso» finisce per non avere orizzonti «perché l’orizzonte è lui stesso»: allora è «difficile ascoltare la voce di Gesù, la voce di Dio».

 

«Quando l’offerta è tanta, persino il santo sospetta», ha accennato il Papa indugiando su un detto popolare che rende l’idea: quando un dono è troppo grande ci si mette sulla difensiva, perché «la gratuità è troppa». Così è per l’invito del Signore, al quale si è portati a reagire richiudendosi in se stessi: siamo infatti «più sicuri nei nostri peccati, nei nostri limiti», perché in ogni caso «siamo a casa nostra».

 

La parabola evangelica prosegue con l’invito rivolto allora agli emarginati, agli storpi ai ciechi, e poi, quando il servo dice al padrone che c’è ancora posto, il padrone dice di “costringere” altri ad entrare. E Francesco si è soffermato su questo verbo usato nel vangelo, spiegando che «tante volte il Signore deve fare con noi lo stesso: con le prove, tante prove», Egli «costringe quel cuore, quell’anima a credere che c’è gratuità», che il suo dono «è gratis, che la salvezza non si compra: è un grande regalo».

 

Eppure pensiamo che non sia così, che serva altro, «pensiamo che la santità si faccia con le cose nostre e alla lunga diventiamo un po’ pelagiani».

E ha aggiunto: «Quando noi guardiamo il Crocifisso, diciamo: “Questa è l’entrata alla festa. Sì, Signore, sono peccatore, ho tante cose, ma guardo te e vado alla festa del Padre. Mi fido. Non rimarrò deluso, perché tu hai pagato tutto”». Così «la Chiesa ci chiede di non avere paura della gratuità di Dio». Gesù ha pagato «affinché tutto per noi sia gratuito». A noi basta «aprire il cuore»: «la festa la farà Lui».

Chiesa
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