14 Novembre 2014

Il papa, Il Regno di Dio e la santità nascosta

Il papa, Il Regno di Dio e la santità nascosta
Tempo di lettura: 2 minuti

San Martino divide la sua tunica

Il Regno di Dio non è qualcosa di spettacolare,  Gesù diceva che «il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione; e nessuno dirà: eccolo qui oppure eccolo là! Ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi: già c’è il regno di Dio, già è incominciato in mezzo a voi». Queste parole del Signore sono state al centro della riflessione di Francesco nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta del 13 novembre. In questa meditazione, Francesco ha parlato della «perseveranza di tanti cristiani che portano avanti la famiglia: uomini, donne che curano i figli, curano i nonni, che arrivano alla fine del mese con mezzo euro soltanto, ma pregano». E il regno di Dio «è lì, nascosto in quella santità della vita quotidiana, quella santità di tutti i giorni».

 

Tanto è vero che anche Gesù, nel parlare del Suo Regno usa termini che «dicevano che il regno di Dio era nascosto». Diceva che esso è «come una rete che prende tutti o come il seme di senape, piccolino, che poi diventa un albero grande». E, ancora, Gesù spiegava che «il regno di Dio è come il grano: si semina e tu non sai come cresce» perché «Dio dà la crescita».

«Il regno di Dio non è uno spettacolo», ha aggiunto Francesco, anzi «lo spettacolo, tante volte, è la caricatura del regno di Dio» ed è una tentazione per tanti cristiani. Il Regno di Dio al contrario è una festa «bellissima, una grande festa. E il Cielo sarà una festa, ma non uno spettacolo».

 

E per non cadere nella tentazione dello spettacolo, il papa ha invitato a un esame di coscienza: sei cristiano? Credi ai sacramenti? Allora «perché non vai ad adorarlo, perché non vai alla messa, perché non fai la Comunione, perché non ti avvicini al Signore», perché il suo regno cresca dentro di te?».

«Il regno di Dio è umile, come il seme: umile; ma viene grande per la forza dello Spirito Santo». «A noi tocca lasciarlo crescere in noi, senza vantarci. Lasciare che lo Spirito venga, ci cambi l’anima e ci porti avanti nel silenzio, nella pace, nella quiete, nella vicinanza a Dio, agli altri, nell’adorazione a Dio, senza spettacoli».

Chiesa
4 Ottobre 2019
Il Papa assediato