19 Dicembre 2014

Frederick Forsyth e il crollo del Muro dell'Avana

Frederick Forsyth e il crollo del Muro dell'Avana
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«È incredibile che siano dovuti passare 25 anni dalla caduta di quello [del Muro ndr] di Berlino. Era un muro ridicolo, perché ci sono soltanto poche decine di chilometri di mare fra L’Avana e Key West…». Con queste parole lo scrittore Frederick Forsyth ha commentato l’annuncio della revoca dell’embargo e l’avvio di relazioni diplomatiche tra Usa e Cuba.

Una mossa che lo scrittore approva «in pieno». Anzi, ha aggiunto: «Andava fatta molto prima. Cuba è formalmente ancora un paese comunista, ma non mi risulta che sostenga il terrorismo. E se gli Usa hanno rapporti diplomatici con Pechino, che è dall’altra parte del mondo, possono ben averli con L’Avana che è a due passi».

 

Nota a margine. La svolta di Obama troverà ostacoli, sia negli esuli anti-castristi che, soprattutto, nella destra americana  Da vedere come si posizionerà Jeb Bush, altro figlio dell’ex presidente George (quello che il padre stima di più, non a torto dati gli esiti disastrosi della presidenza di George W. Bush), il quale ha annunciato la sua candidatura a Presidente poco prima dell’annuncio di Washington.

Jeb è stato per anni governatore della Florida, Stato nel quale la presenza degli esuli cubani è massiccia. Una “colonia” vivace della quale gli anti-castristi sono solo una parte, seppur rumorosa.

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