Riforme, trattativa segreta
Tempo di lettura: 2 minutiIn segreto, pare che un emissario di Renzi, Nardella, si sia incontrato con Brunetta per avviare una trattativa sulle riforme. D’altronde Renzi lo aveva detto che sulla questione avrebbe trattato con chiunque, da Forza Italia ai grillini. Il problema vero è che il vero nodo della trattativa sembra essere la data delle elezioni, che si vogliono ravvicinate e che Berlusconi immagina già a maggio. Ma anche questo era un destino manifesto: d’altronde Forza Italia è nata, o rinata che dir si voglia, proprio il giorno delle primarie del Pd, come a simboleggiare un asse nuovo della politica italiana, altro e diverso da quello Napolitano – Letta che ha tenuto finora le redini del Paese. Un nuovo scenario, al quale va aggiunto un possibile cambio di guardia al Quirinale, per il quale si muove Prodi, in questo aiutato da Forza Italia e grillini che martellano il Colle con richieste di impeachment. Al momento Letta ostenta fiducia, Renzi rassicura, ma anche questo sembra appartenere al gioco delle parti.
Il nuovo scenario politico italiano prende forma giorno dopo giorno: la vittoria di Renzi, come ovvio, ha cambiato tutto. La cosa bizzarra è che Berlusconi trovi un’ancora di salvataggio proprio dai suoi carnefici: i falchi del suo partito, che durante la sua vicissitudine giudiziaria hanno fatto fuoco e fiamme contro il governo di pacificazione nazionale limitandone l’azione; e dagli antagonisti del Pd, che hanno giocato sulla sua decadenza nel tentativo, sembra riuscito, di far cadere il governo.
A rimetterci le penne sembra siano coloro che con il governo di pacificazione avevano tentato di togliere a Berlusconi quell’aura di impresentabilità democratica a lui affibbiata dai suoi avversari politici e che lo hanno reso odioso a tanto elettorato, grazie anche a martellanti campagne stampa sui festini di Arcore (sulla strage di Capaci si è scritto molto meno, solo per fare un esempio). Non hanno osato allora, usando con efficacia l’arte della politica per portare a compimento la pacificazione, e ora ne pagano il prezzo. Troppo timidi, o forse troppo ingessati da quella questione morale che da tempo è diventata, più che una giusta sollecitudine per il buon governo, un’accecante ossessione. Sic transit gloria mundi.