20 Settembre 2014

Il Papa: alla pastorale non servono iniziative convulse, ma preghiera

Il Papa: alla pastorale non servono iniziative convulse, ma preghiera
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«Il Papa non ha il compito di offrire un’analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa a farsi “ospedale da campo” e cogliere i segni dei tempi che il Signore ci offre senza sosta per riconoscere la sua presenza nel mondo di oggi».

Così il Papa nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 19 settembre, nella quale ha spiegato come la gente chieda alla Chiesa misericordia e vicinanza, ma nella Chiesa c’è la tentazione del «clericalismo», ovvero di «codificare la fede in regole e istruzioni, come facevano gli scribi, i farisei e i dottori della legge» al tempo di Gesù.

Quindi ha aggiunto: non serve che la Chiesa si prodighi in «una convulsa serie di iniziative», ma sia attenta all’essenziale, essere tramite dell’incontro con il Signore. E ha aggiunto in maniera stupenda: «Una pastorale senza preghiera e contemplazione non potrà mai raggiungere il cuore delle persone. Si fermerà alla superficie senza consentire che il seme della Parola di Dio possa attecchire, germogliare, crescere e portare frutto». Pastorale che dovrà essere abitata da «pazienza e perseveranza». E ha aggiunto: «Non abbiamo la “bacchetta magica” per tutto, ma possediamo la fiducia nel Signore che ci accompagna e non ci abbandona mai».

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