12 Giugno 2013

Notes, 12 giugno 2013

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Riflexion y Liberacion. Ha fatto scalpore la pubblicazione di alcune frasi attribuite a papa Francesco sul sito cileno www.reflexionyliberacion.cl, sintesi di un incontro privato tra il vescovo di Roma e i membri della Clar (confederazione dei religiosi e delle religiose dell’America latina e dei Caraibi). Secondo il sito, il Papa avrebbe accennato all’esistenza di una lobby gay interna al Vaticano. La Clar ha deplorato le rivelazioni, in quanto si trattava di un incontro privato. Come anche il direttore della sala stampa vaticana, padre Lombardi, che non ha voluto fare commenti in proposito, trattandosi appunto di un incontro privato. Anche noi eviteremo commenti sul punto e su altri cenni attribuiti al Papa, dei quali si sono occupati altri in altra sede.

 

Merita una reflexion, invece, una rivelazione fatta dal sito, secondo il quale il Papa, nello stesso incontro, avrebbe lamentato un pericolo pelagiano all’interno della Chiesa, a causa di una corrente tradizionalista che vorrebbe riportare la Chiesa ai tempi del pre-Concilio.

L’eresia pelagiana è antica e contro di essa si batté sant’Agostino. Ma tale pericolo è ancora attuale, come evidenziato da alcuni articoli pubblicati su 30giorni e accennato anche in una nota di questo sito che riportava l’allarme di Giuseppe Dossetti, non certo un campione dei tradizionalisti, sull’attualità di questo pensiero. Secondo questa concezione – che pure resta in un orizzonte cristiano per quanto riguarda il credere in Dio, nell’incarnazione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, nel dono dello Spirito Santo, nella remissione dei peccati –  l’uomo può agire da cristiano, e meritarsi la salvezza, anche senza la grazia del Signore. Insomma il pelagianesimo, o neopelagianesimo, non ha nulla a che vedere con un oscuro tradizionalismo pre-conciliare, in quanto è un pensiero che tende a minare l’operazione della salvezza, presente nella Chiesa ben prima del Concilio e, secondo tanti, dopo.

Un pericolo che, a quanto pare, è ben presente al Papa. Nella messa del lunedì dell’Angelo quando ha ripetuto per ben due volte: «Senza la grazia non possiamo nulla. Senza la grazia non possiamo nulla!». Come a scandire quello che è il fondamento della fede cristiana. Si potrebbero riportare altre parole di papa Francesco in tal senso – come ad esempio le tante volte che ha evocato il rischio di una Chiesa che, senza la grazia del Signore, diventa una ong – ma ci limitiamo a riportare un passo dell’omelia tenuta l’11 giugno scorso presso la Casa Santa Marta, nella quale ha ribadito: «Quando noi vogliamo fare in una modalità dove la grazia» viene «un po’ lasciata da parte, il Vangelo non ha efficacia». Insomma, papa Francesco sembra avere ben presente il pericolo pelagiano all’interno della Chiesa, che è ben altra cosa, più seria e drammatica, della denuncia caricaturale pubblicata dal sito cileno. E ha a che vedere con la Tradizione, di cui il Papa è custode, e il Vangelo: è Gesù a dire: «Senza di me non potete far nulla».

 

Nella sua reflexion, il sito cileno parla anche di una presunta rivelazione papale su una corrente «gnostica» interna alla Chiesa, per la quale la salvezza sarebbe frutto di un’«illuminazione intellettuale». Su questo punto il Papa avrebbe citato il caso di «una superiora generale che invitava le sorelle della sua congregazione a non pregare al mattino, ma a fare un “bagno spirituale nel cosmo”». Anche su questa questione c’è una superficialità sconcertante da parte dei redattori del sito o delle loro fonti. «Lo Spirito Santo ci fa entrare nel mistero del Dio vivente e ci salva dal pericolo di una Chiesa gnostica», aveva detto il Papa nella solennità della Pentecoste alla presenza dei movimenti ecclesiali. Di certo queste parole non potevano alludere a una strana suora con propensioni mistiche vegane, quanto a qualcosa di più serio e incombente. Ma sul punto ci limitiamo a rimandare a un articolo di 30giorni nel quale veniva spiegato in maniera chiara qual è il pericolo rappresentato dallo gnosticismo per la Chiesa cattolica. Non sappiamo, né abbiamo la pretesa di saperlo, se quando il papa ha parlato del pericolo di una «Chiesa gnostica» si riferisse a qualcosa di analogo a quanto descritto in quell’articolo – anche se appare profetico. Certo è che per chi vive della semplicità della fede di Gesù, chi sa che la salvezza del singolo e della Sua Chiesa passa attraverso la grazia del Signore, sa bene che lo gnosticismo, con la sua pretesa di conoscere e costruire da sé vie per la salvezza dell’uomo, nulla ha a che vedere con la fede cristiana. Anche qui, nel report del sito cileno, si sminuisce la situazione drammatica in cui si trova la Chiesa del Signore.

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