Del ritornare
Tempo di lettura: < 1 minuteFinito l’impedimento che ci ha allontanato dal nostro lavoro, comunichiamo ai nostri lettori che Piccolenote riprende a raccontare il mondo, a suo modo e con i suoi tempi (si inizia col riguardar le cose, per scrivere serve tempo e riflessione). Avevamo scritto di un impedimento passeggero. Non è stato così e ce ne scusiamo.
All’impedimento si è aggiunto altro e più doloroso, che ha a che fare con la matematica celeste – espressione che mi è cara in questi giorni -, che sottrae, dura legge della sottrazione, e che insieme, in tempi e modi che non appartengono, può moltiplicare. Come le due cose possano stare insieme appartiene, appunto, a quella matematica celeste che non è dato comprendere, solo attendere.
Magari cullati, se accade, in quell’abbraccio celeste che quella matematica padroneggia e cura: “… come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia”.
Così concludiamo questa piccola nota col ritornare all’usato lavoro, dopo un distacco che aiuta a ricollocare le cose al loro posto, a relativizzare e relativizzarsi, a mettersi in quell’angolo riposto dal quale le cose si vedono più chiare e centrate. Quel distacco che aiuta a guardare meglio questo povero mondo, che in fondo solo quell’abbraccio celeste attende, anche se magari non lo sa. Fa nulla. Tutto porta, tutto attende, tutto spera. Tutto, cioè il Paradiso.