20 Aprile 2014

Secondo un giornale polacco la Polonia ha formato i "professionisti" di piazza Majdan

Secondo un giornale polacco la Polonia ha formato i "professionisti" di piazza Majdan
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«Il settimanale di sinistra polacco Nie (No), ha pubblicato una testimonianza scioccante sull’addestramento dei militanti più violenti di EuroMajdan. Secondo questa fonte, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski invitò, nel settembre 2013, 86 membri di Fazione Destra (Pravý Sektor)». A riportare l’inchiesta del giornale polacco è Thierry Meissan sul sito Reseau Voltaire. In Ucraina erano appena iniziate le agitazioni, ma ancora non era possibile prevedere gli sviluppi decisamente critici che avrebbe causato la protesta anti-russa. Secondo l’inchiesta del giornale polacco, i militanti di Pravý Sektor – l’apparato militare di ispirazione neonazista protagonista di Piazza Majdan giunsero in Polonia nell’ambito di un finto scambio culturale e furono addestrati nel campo di addestramento della polizia polacca di Legionowo. I neonazisti di Piazza Majdan, grazie a istruttori polacchi, furono formati «nel riconoscimento delle persone, in combattimento tattico, comando, comportamento nelle emergenze, protezione dal gas della polizia, costruzione di barricate e in particolare tiri anche con i fucili dei cecchini». Dove è importante anche l’ultimo cenno riguardo ai cecchini, ricordando come proprio esecuzioni mirate ad opera di tiratori scelti, attribuite al governo, fecero precipitare la situazione. Inchiesta di certo interesse per tentare di capire qualcosa in questa crisi ucraina, che rischia di avvilupparsi e provocare una guerra dagli sviluppi imprevedibili. Tra Polonia e Russia, dal tempo degli Jagelloni, e della Grande Polonia, non corre buon sangue. E parte dell’Ucraina, la zona di Leopoli, è di fatto un’enclave polacca in territorio ucraino. Ma certo, se vere le rivelazioni del giornale Nie, non può essere solo qualche istruttore della polizia polacca ad aver organizzato l’apparato militare protagonista di Piazza Majdan. Basta vedere a questo proposito la telefonata intercettata dell’ambasciatrice Usa a Kiev Victoria Nuland.

Va segnalato infine che in questi giorni, a seguito delle sollevazioni di alcune zone della parte orientale filo-russa del Paese, il governo di Kiev, mentre erano in corso trattative ad alto livello, ha inviato uomini e blindati contro i manifestanti. Fortunatamente i militari si sono arresi prima di sparare un colpo: se avessero eseguito gli ordini, oltre che dare inizio a un bagno di sangue, avrebbero rischiato di provocare anche un intervento russo… C’è del sistema in questa follia.