6 Maggio 2015

Chi vuole "ridisegnare" il Medio Oriente

Chi vuole "ridisegnare" il Medio Oriente
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Mark Sikes

L’anarchia che dilania il Medio Oriente è a tema di un’intervista all’ex segretario della Lega Araba Amr Moussa, autore, per la Stampa del 6 maggio, Maurizio Molinari. Una stagione che nasce da «troppi interventi, esterni e interni – spiega Moussa -. In Occidente c’è chi ha lavorato per questo, chi reagì alle proteste del 2011 parlando di “anarchia creativa”. Ma vi sono anche attori interni, penso a Turchia e Qatar nel loro approccio al Califfato. Dentro e fuori il Medio Oriente c’è chi tenta di ridisegnare la regione a proprio vantaggio».

 

Francois Georges-Pikot

Francois Georges-Pikot

Nell’intervista, Moussa lamenta la sanguinosa faida tra sciiti e sunniti, conflitto recente che ebbe inizio con «l’intervento del 2003 in Iraq». Interessante, in particolare, l’accenno sugli jihadsiti che attualmente stanno dilagando in Libia«Anche qui dobbiamo interrogarci sugli attori esterni. Come è stato possibile far arrivare da Siria-Iraq fino a 3000 uomini ben armati, a soli 50 km da noi [l’Egitto ndr.]? Chi ha pagato questo?».

 

E ancora: «Bisogna dire con chiarezza che un nuovo Sykes-Picot [l’accordo sul quale si disegnò il Medio Oriente ndr.] è impossibile. Eppure c’è chi pensa di farlo. C’è una risoluzione in discussione al Congresso Usa che ipotizza forniture di armi a sunniti e curdi senza passare da Bagdad. Riprende l’idea del vicepresidente Biden di sostituire l’Iraq con tre Stati etnici. È un ulteriore contributo all’anarchia rappresentata dal moltiplicarsi di “No-State Actors“, soggetti non statuali, come una recente risoluzione dell’Onu li definisce».

 

Nota a margine. Tante rivelazioni in questa intervista, da un uomo informato dei fatti. In particolare colpisce l’accenno ai “No-State Actors”, Stati falliti in preda all’anarchia e alla guerra per bande, terreno di coltura e di propagazione del terrorismo. Minaccia prossima per l’Europa, ma evidentemente non percepita come tale dagli Stati Uniti d’America – meglio, da alcuni ambiti politico-militari Usa – né dalla Turchia, i quali sembra lavorino attivamente per crearne di nuovi.

 

Tra l’altro Europa, Usa e Turchia sono associati da vincoli di alleanza militare ben definiti (Nato), che li dovrebbero vedere uniti contro le minacce esterne. Evidentemente l’anarchia creativa ha contagiato anche il cosiddetto Patto (?) Atlantico…

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