18 Novembre 2013

Papa Francesco e i falsi messia e la "misericordina"

Papa Francesco e i falsi messia e la "misericordina"
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All’Angelus del 17 novembre, il Papa ha affermato che «siamo in questo tempo dell’attesa, dell’attesa della venuta del Signore», tempo «della testimonianza e della perseveranza». E, come esorta il Vangelo, in questo tempo sorgono «falsi messia». Un discorso «sempre attuale», ha detto Francesco, spiegando: «Anche oggi, infatti, ci sono falsi “salvatori”, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: “Non andate dietro a loro!”». 

E, riprendendo il passo del Vangelo del giorno, nel quale «Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua», ha ricordato come il Signore «assicura: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”.  Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia». Aggiungendo: «In questo momento penso, e pensiamo tutti. Facciamolo insieme: pensiamo a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell’essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto».

E ha concluso: «Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. E’ la nostra speranza».

 

Al termine, il Papa ha consigliato a tutti i presenti di prendere una speciale medicina, la misericordina: in sostanza una corona del rosario (la coroncina della Divina Misericordia, promossa da santa Faustina Kowalska, contenuta in una scatoletta di cartone) che è stata distribuita ai presenti da volontari. «Per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede che volge al termine»; una medicina spirituale, ha detto il Papa  «per la nostra anima»; «non dimenticate di prenderla – ha esortato alla fine – perché fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita».

 

Nota a margine. Quando il Papa parla dei falsi messia non ha solo in mente stregoni o maghi che imperversano in tv. D’altronde che abbiano poco a che vedere con Gesù è alquanto evidente e possono avere agio solo sulla credulità popolare. Ci sono altri falsi messia che abitano il mondo, il cui messaggio è più sottile. D’altronde l’esortazione di Gesù: «Ma voi non chiamate nessuno maestro, perché uno solo è il vostro maestro», ha ancora una sua attualità, anche nella Chiesa cattolica, che è cattolica appunto perché non è guidata da maestri, ma da un unico Signore.

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