19 Settembre 2013

Berlusconi attacca, ma salva il governo

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Uscito l’atteso videomessaggio di Silvio Berlusconi. Chi pensava che sarebbe stato un de profundis per il governo è rimasto deluso. Il Cavaliere si è limitato a difendersi dalle accuse e dalle condanne subite, ricordando i quaranta processi passati – numero invero notevole e che suscita domande – e per accusare la “sinistra” di usare la magistratura per farlo fuori; ha spiegato che nonostante le condanne non uscirà di scena, dal momento che continuerà a guidare il partito anche fuori dal Parlamento; infine, ha lanciato un appello ai cittadini per aderire a Forza Italia, spronandoli a diventare “missionari” del verbo forzaitaliota, con una caduta di stile notevole  (ma l’uomo e i suoi consiglieri sono così).

Tutto resta come prima, dal momento che sia i fautori del governo delle larghe intese che chi vorrebbe affossarlo usano del messaggio per portare acqua al proprio mulino. Ma almeno, dopo giorni nei quali i giornali hanno riportato pensieri attribuiti al Cavaliere nazionale riferiti loro da terminali di confidenze private, si è sentita la viva voce del leader della destra, non più enigmatica sibilla cumana, ma uomo in carne e ossa che vive di vita propria, al di là della simpatia o antipatia che suscita. 

La sostanza del discorso è che Berlusconi non si arrende e rilancia con Forza Italia, partito che nei prossimi due o tre anni, se non meno – dipende dalla sorte di Berlusconi -, resterà uno degli attori principali del teatro politico italiano. Questo almeno nelle intenzioni del suo fondatore.

Non abbiamo usato a caso l’immagine del teatro perché proprio di questo si tratta: dal momento che i protagonisti principali del dramma che stanno vivendo gli italiani sembrano risiedere all’estero, in particolare in Germania. Da qui provengono, infatti, le “raccomandazioni” perché non decada l’Imu e per l’aumento di un punto percentuale dell’Iva. Misure che andranno a soffocare quei tenui germogli di ripresa del sistema Italia che diversi analisti iniziano a intravedere. 

La politica italiana dovrebbe riuscire a trovare una via di uscita da questa ingerenza indebita sempre più pressante. Purtroppo, come dimostra il videomessaggio di ieri, ma molto più i commenti dei suoi avversari politici  – che a differenza del primo non nascono da esigenze di sopravvivenza quindi sono ancora meno giustificabili – la politica italiana sembra incapace di uscire dal sortilegio per il quale il Belpaese sarebbe un habitat felice senza Berlusconi o viceversa. Purtroppo, e questo ancora più tragico, c’è il dubbio che proprio l’inanità, di mezzi e soprattutto di idee, di fronte a certi poteri esteri faccia sì che la politica italiana si concentri su vicende secondarie, quali un videomessaggio o una disfida sanguinosa sulla data nel quale tenere un Congresso di partito.

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