22 Novembre 2013

Cina, al bando le confessioni estorte con la tortura

Tempo di lettura: < 1 minute

La Corte suprema cinese ha sancito che le confessioni ottenute per mezzo della tortura «devono essere e saranno considerate nulle dai tribunali». Un passo avanti in direzione dei diritti umani. Non sfugge che la decisione della suprema Corte cinese giunge a pochi giorni dalla chiusura del plenum del partito comunista cinese, nel quale la nuova dirigenza del Dragone aveva compiuto passi avanti proprio nel campo dei diritti umani, abolendo i campi di lavoro e limitando la pena di morte

Archivio Postille
6 Febbraio 2016
La crisi libica e la morte di Giulio
Archivio Postille
2 Febbraio 2016
Iowa: la vittoria di Cruz e della Clinton