11 Ottobre 2013

Debito, Obama ottiene sei settimane di tregua

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I repubblicani propongono a Barack Obama una tregua armata: dopo settimane di braccio di ferro sull’approvazione del bilancio, si dicono pronti a discutere con i democratici. A sbloccare la situazione l’annuncio dello speaker della Camera, dove il Grand Old Party, che è maggioranza, ha fatto muro: John Boenher ha dichiarato che il suo partito è pronto a discutere con il Presidente l’ipotesi dell’innalzamento del tetto del debito pubblico Usa, fissato finora a 16,7 trilioni di dollari.

 

Se la proposta dei repubblicani sarà approvata, la data fissata per l’approvazione del bilancio, o dichiarare il default in caso contrario, slitterà di sei settimane (ad oggi è fissata al 16 ottobre). Ma le positive reazioni di Obama fanno pensare che ormai è fatta. Sei settimane utili a trovare un compromesso, come ha aggiunto Boehner, ed evitare altre brutte sorprese al Paese che ad oggi, a causa dello stallo, ha dovuto subire lo shutdown, ovvero il taglio dei sevizi non essenziali con perdite di posti di lavoro e per l’economia.

 

Insomma, l’America sembra poter uscire dal tunnel nel quale si era cacciata a causa delle distanze siderali che i tempi recenti hanno posto tra democratici e repubblicani. Esattamente da quando la presidenza di George W. Bush ha precipitato il Paese nello scontro di civiltà mondiale. Non sembrano esserci relazioni apparenti tra le due cose, ma è un dato di fatto che, negli stessi anni, gli Stati Uniti hanno vissuto una sorta di scontro di civiltà interno tra ambiti sempre meno capaci di dialogare e trovare soluzioni unitarie ai problemi del Paese.

 

Una piccola chiosa: di fatto la soluzione che si andrà a trovare, a parte i compromessi sulle cose, sarà quella di alzare il tetto del debito pubblico. Loro possono, altri no. Lo facesse l’Italia troverebbe subito l’opposizione delle Merkel di turno… così è se vi pare: c’è a chi basta un artificio contabile, perché di questo si tratta, per salvare un Paese e c’è chi è costretto a cercare i soldi tra le tasche dei suoi cittadini. 

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