22 Ottobre 2013

Donna kamikaze sul bus: 6 morti a Volgograd Allarme a Soci

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Una donna caucasica imbottita di esplosivo si è fatta esplodere su un bus di linea a Volgograd, città russa a 500 km da Mosca, causando la morte di sei persone e il ferimento di altri trenta passeggeri. Segnale inquietante in vista delle olimpiadi invernali che si svolgeranno nel febbraio prossimo a Soci, sulle quali pende la minaccia del capo della sezione caucasica dell’agenzia al Qaeda, Doku Umarov, che ha annunciato la sua intenzione di rendere quei giochi un inferno. Una barbarie rivolta non solo contro la Russia e tutti i Paesi partecipanti alle olimpiadi, ma anche contro la pace, della quale i giochi olimpici sono un simbolo: nell’antica Grecia durante il loro svolgimento si fermavano le guerre. 

Il terrorismo moderno vive di simboli: tra l’altro Volgograd è il nuovo nome di Stalingrado, città simbolo della nazione russa, dal momento qui fu fermata, con il sacrificio di un’intera nazione, la minaccia nazista. Proprio in questi giorni nelle sale cinematografiche russe si celebra quella vittoria, con il film Stalingrad di Sergej Bondarcjuk. L’agenzia del terrore ha voluto dire che quella vittoria non è stata definitiva. Che, cambiati attori e interpreti, la paura torna a bussare alle porte del popolo russo.

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