13 Maggio 2013

Erdogan accusa Assad per la strage delle autobombe

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Il duplice attentato in Turchia, a Reyhanli, un paesino al confine della Siria, nel quale l’esplosione di due bombe ha ucciso una quarantina di persone e ferito altre cento, ha reso incandescente il clima in Medio Oriente. Il governo turco ha accusato del crimine la Siria: gli attentatori, dieci sono stati arrestati, farebbero parte di un movimento terroristico che ha rapporti con i servizi segreti siriani. Damasco nega ogni addebito, ma la sua voce è flebile nel contesto internazionale. E accusa la Turchia di aver ordito il crimine proprio per accusare i vicini.

Al momento Erdogan ha spiegato di non aver intenzione di entrare in guerra, ma la situazione è critica. Le bombe rischiano di dissipare i piccoli segnali di speranza fioriti all’indomani dell’annuncio congiunto Usa-Russia di una prossima conferenza di pace per la Siria.

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