16 Aprile 2013

Faccia a faccia di venti minuti tra il Cavaliere e il Rottamatore

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Incontro di venti minuti tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi al Teatro Regio di Parma, in occasione della celebrazione del centenario di Pietro Barilla, il re della pasta made in Italy. E forse è questa la notizia che più interessa per il Quirinale, dove si stanno cercando convergenze trasversali. Non è dato di sapere i termini del colloquio tra i due, né se c’è stato un qualche accordo, ma di certo l’incontro non è stato casuale. Tra l’altro, proprio nel giorno precedente, Renzi aveva lanciato strali acuminati sulle candidature, più presunte che reali, di Marini e della Finocchiaro. Guadagnandosi anche un tweet di fuoco di quest’ultima, che lo ha definito “miserabile”. 

Amato o Prodi: è questo l’arduo dilemma sulla quale si gioca la partita del Quirinale. E tutte le mosse dei vari politici si dipanano per portare acqua a uno dei due candidati. Ma la partita è complessa, ricca di veti incrociati e di incognite, prima fra tutte quella del voto dei grillini. Amato naviga sottotraccia, confidando nel fido Gianni Letta; Prodi si fa vedere in pubblico ma evita di parlare del Colle, che immaginava alla sua portata prima che Renzi, con il suo iperattivismo, non gettasse una variabile nuova nella corsa.

Certo, c’è spazio per una sorpresa, ma prima che si aprano spiragli per altre figure, la guerra tra i due pretendenti sarà vera e incandescente. D’altronde durante il prossimo settennato tante cose cambieranno, dal momento che la politica italiana va a ridisegnarsi e inizierà una nuova partita politica: l’arbitro di questa partita avrà importanza notevole.

 

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