22 Marzo 2013

Il Papa giovedì santo laverà i piedi ai reclusi del carcere minorile

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È stato annunciato il luogo in cui papa Francesco celebrerà la messa in Coena Domini giovedì santo: il carcere minorile di Casal del Marmo. Da arcivescovo di Buenos Aires era solito porre dei gesti simili, altro è, ovvio, attuarli da papa. Una scelta che appartiene a quella immagine di Chiesa descritta nelle parole e nei gesti posti dal vescovo di Roma in questi giorni.

È qualcosa di nuovo perché appartiene a quella Chiesa latinoamericana, che è stata vicina al popolo, con eccezioni, durante le dittature (nonostante oggi alcuni, pochi in realtà, sostengano il contrario accusando il papa di complicità con la stessa: accusa spuntata e senza fondamento, come ha dimostrato la visita del nobel per la pace Perez Esquivel in Vaticano). E di seguito alla moltitudine di poveri ed emarginati creata da un capitalismo selvaggio e senza regole.

Ma è insieme qualcosa di antico, che Gian Guido Vecchi definisce come un «ritorno allo spirito delle origini cristiane». Una chiesa che vive della carità e nella carità. E che attrae, come testimonia l’istantanea simpatia che il nuovo papa ha suscitato su credenti e non credenti. Qualcosa di cui la Chiesa aveva bisogno.

 

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