17 Aprile 2013

Le bombe in due pentole a pressione

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Finora l’unico dato certo degli attentati di Boston è che gli ordigni usati dagli attentatori sono stati costruiti in casa: pentole a pressione riempite di chiodi, biglie e polvere da sparo. Una di queste era collocata presso la tribuna d’onore che ospitava il governatore del Massachusetts Deval Laurdine Patrick, di colore come Obama. L’Fbi segue diverse piste, ma, al momento, non ha in mano elementi. Città in qualche modo segnata dal destino quella di Boston: da qui partirono i due aerei che andarono a schiantarsi contro le Torri Gemelle.

Intanto un altro fatto inquietante ha scosso l’opinione pubblica americana: una busta contenente ricina, sostanza altamente tossica, è stata recapitata a un senatore Usa.

La missiva tossica ha ripiombato gli Stati Uniti nell’incubo vissuto all’indomani dell’11 settembre 2001: per più di un mese buste contenenti antrace furono recapitate a diversi politici e cittadini Usa, seminando terrore e morte (5 vittime). Il “terrorismo postale” fu a lungo attribuito al terrorismo islamico e, parallelamente, al regime di Saddam Hussein. Più tardi, invece, le indagini si incentrarono su tal Bruce Edwards Ivins, che lavorava presso un laboratorio di armi batteriologiche degli Stati Uniti (l’United states army medical research Institute of infectious diseases stanziato a Fort Derrik, in Maryland). L’uomo morì improvvisamente nel 2007, poco prima di essere incriminato ufficialmente.

 

 

 

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