30 Maggio 2013

Le condizioni di Assad per la pace "Resto in sella e si vota nel 2014"

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Il governo di Damasco ha annunciato ufficialmente che parteciperà alla conferenza di pace per la Siria che si terrà a Ginevra ai primi di giugno. Aggiungendo che Assad resterà al governo fino al 2014, data in cui sono già previste nuove elezioni presidenziali. L’opposizione tuona, dal momento che una delle pre-condizioni poste da questa erano le immediate dimissioni del presidente. Ma è una querelle vecchia, questa, e verrà affrontata nelle opportune sedi. D’altronde anche la diplomazia russa da tempo aveva rigettato come inaccettabili i diktat delle forze anti-Assad. Preoccupano invece le minacce di Israele: fonti militari hanno minacciato raid sulla Siria in caso di invio dei missili S300 da parte della Russia. Solo minacce, al momento, ma surriscaldano un clima già rovente. D’altronde da quando la guerra in Iraq ha sdoganato il concetto di guerra preventiva, che poi non è altro che una guerra vera e propria, idee del genere possono essere esternate senza suscitare eccessive reazioni. Il diritto internazionale ha perso la sua antica forza coercitiva, lasciando ai rapporti di forza la risoluzione dei conflitti. Anche per questo le guerre moderne risultano di problematica risoluzione.

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