13 Aprile 2013

Lega, voci di scissione. Bossi: "É falso"

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La guerra a bassa intensità Bossi-Maroni sembra infiammarsi. Dopo che le recenti critiche di Bossi all’ex ministro degli Interni, accusato di restare incollato a troppe poltrone (presidente della Regione Lombardia e segretario del partito), avevano fatto prevedere scontri nel recente meeting di Pontida (in realtà non pervenuti), si apre un nuovo confronto. Motivo del contendere è la decisione di espellere dal partito alcuni leghisti di rito bossiano che hanno violato la sacralità di Pontida con contestazioni. Espulsioni alle quali si oppone il grande vecchio del leghismo italiano. 

Tanto che si parla si scissioni imminenti. A rinfocolare la polemica è la visita di Bossi presso un notaio, dove avrebbe messo a punto la nascita di un nuovo soggetto politico. Falso, spiega il Senatur: dal notaio sarebbe stata registrata un’associazione per dar vita a un nuovo giornale, diretto da Giuseppe Leoni, la mente cattolica della Lega, da sempre vicino a Bossi. 

Vero o falso che sia, lo scontro all’interno del partito è destinato a perdurare: Maroni non sembra avere capacità di compromesso necessarie a gestire il dissenso, arte in cui invece eccelleva il vecchio leader, il quale si trova sempre più ristretto nella morsa di un nuovo corso che tende a relegarlo in un angolo. Certo, al momento il Senatur sembra soccombente, ma lo scenario politico italiano sta subendo un’accelerazione che può consentire prospettive nuove a chi sa navigare il mare della politica. E Bossi, in passato, ha dimostrato di essere un buon navigante.

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