26 Gennaio 2013

Monti apre al Pdl senza Berlusconi

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Il premier Mario Monti apre per la prima volta alla possibilità di una collaborazione dopo il voto fra la sua lista e il Popolo della Libertà. O almeno una sua parte, «emendata dal tappo che impedisce le riforme» e «mondata da Silvio Berlusconi». Dura la reazione dei vertici del Pdl: «È l’Italia che deve essere mondata da Monti e dal governo tecnico – risponde Algelino Alfano –. Il Pdl è con Berlusconi o semplicemente non è». Una mossa elettorale per “rubare” elettori al centrodestra, certo. Ma al di là delle schermaglie, nell’incertezza politica di questi giorni i vari partiti ragionano sui possibili scenari per il dopo-elezioni. Al punto che il Partito democratico – scrive il Corriere della Sera – starebbe valutando l’ipotesi di “scorporare” il Ministero dell’Economia (che oggi racchiude in sé le competenze per il Bilancio, le Finanze, il Tesoro) nel caso in cui il Pd non fosse in grado di governare da solo e dovesse ricorrere a un governo di coalizione: «O c’è un rapporto fiduciario tra premier e ministro dell’Economia – sono le parole che Francesco Verderami attribuisce ai vertici democratici – o è preferibile spacchettare».

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