5 Ottobre 2013

Obama "Non tratto con la pistola alla tempia"

Tempo di lettura: < 1 minute

Gli Stati Uniti tengono il mondo con il fiato sospeso a causa del braccio di ferro in corso al Congresso. I repubblicani stanno bloccando l’approvazione del bilancio nella speranza di bloccare i finanziamenti per la riforma sanitaria e vincere la partita che, secondo loro, li porterà alla guida del Paese alle prossime presidenziali. La paralisi ha già provocato lo shutdown, provocando la chiusura di diversi enti federali e la perdita di circa 800mila posti di lavoro. Ma rischia, a breve, di provocare anche il default, ovvero la bancarotta dello Stato, che avrebbe conseguenze drammatiche sull’economia mondiale. 

I più rigidi, al solito, sono i repubblicani del Tea Party, che hanno minacciato di usare la loro formidabile macchina elettorale per punire alle prossime elezioni i colleghi di partito che andassero contro la linea da loro imposta. Così il Grand Old Party, che annovera tra le sue fila anche esponenti moderati, appare in balia degli oltranzisti, con il risultato che Obama non trova interlocutori per un eventuale compromesso. Il Presidente degli Stati Uniti ha annullato tutti i suoi impegni per far fronte alla crisi, rinunciando, tra l’altro, a un viaggio in Asia – continente che considera strategico per gli interessi Usa -, diretto a ricompattare sotto l’ala protettrice americana alcuni Paesi asiatici per contenere l’espansionismo economico della Cina. 

Come si vede, se la politica italiana non brilla di lungimiranza, anche all’estero non c’è da stare allegri.

Archivio Postille
6 Febbraio 2016
La crisi libica e la morte di Giulio
Archivio Postille
2 Febbraio 2016
Iowa: la vittoria di Cruz e della Clinton