10 Dicembre 2013

"Quel pm è in pericolo" Di Matteo salta la trasferta di Milano

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Oscure minacce continuano a imperversare sul pm Nino Di Matteo, magistrato che ha l’onere di continuare l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Gli avvertimenti assidui danno l’idea dell’importanza dell’inchiesta che ha in mano, oltre che dell’onestà del personaggio, che ancora non si è piegato alle tante ostruzioni che l’inchiesta ha incontrato nel suo cammino. Ma anche del potere che ancora detengono i protagonisti di quella trattativa, nell’organizzazione criminale e forse anche nelle istituzioni, o almeno in ambiti politici e apparati che sono terrorizzati all’idea che si getti luce su quel patto segreto che ha segnato la storia d’Italia degli ultimi decenni. Gettando luce su quanti hanno goduto, in termini di carriera, di quel patto scellerato e su altri accadimenti a quello legati.

Speriamo che lo Stato riesca a proteggere Di Matteo meglio di quanto non fece con Falcone e Borsellino. Ma allora anche nello Stato sembra sia stato forte il peso dei fautori della trattativa con i boss, almeno stando alle risultanze delle indagini, oggi non dovrebbe essere così. O no?

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