15 Novembre 2013

Sanità. Obama cede: cambio la riforma

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La riforma sanitaria è ancora terreno di battaglia negli Stati Uniti, dopo le tante del passato. Disguidi a raffica hanno inceppato l’applicazione della legge, causando disagi ingenti a quelle fasce povere che Obama voleva tutelare. Il malfunzionamento del sistema ha permesso solo a pochi di accedere al servizio sanitario assistito, ma nel frattempo le assicurazioni sanitarie che un tempo coprivano la fascia di reddito (basso) interessata al nuovo regime sono decadute, lasciando centinaia di migliaia di persone senza alcuna copertura. Da qui le contestazioni a raffica, che hanno costretto Obama a pubbliche scuse: si cercherà di mettere a posto il sistema, ha tentato di rassicurare il Presidente, mentre una legge ad hoc dovrebbe ristabilire lo status antecedente al varo della riforma. I nemici di Obama gongolano. Lui mostra tutto il suo imbarazzo, mentre i sondaggi lo puniscono duramente. 

Si era appena dissipata la bufera del Datagate che subito si è scatenata un’altra burrasca. Il Presidente è colpito al cuore, essendo la riforma sanitaria la legge per la quale si è speso di più. Non è la prima presidenza Usa funestata da scandali, ché anzi alcune sono cadute a causa di questi. E però non si ricorda uno stillicidio così variegato e martellante. Non è fortunato Obama o, più probabilmente, la bipolarizzazione feroce che abita gli Stati Uniti lo costringe in una inedita lotta continua.

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