4 Ottobre 2012

Siria-Turchia, scintille di guerra

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Il mondo a un passo dalla guerra. Alle 21 di ieri alcuni colpi di mortaio esplosi in Siria si sono abbattuti oltre il confine turco, causando la morte di 5 persone (di cui quattro bambini) e il ferimento di altre 33 persone. Immediata la replica turca che ha lanciato una pesante controffensiva con colpi di artiglieri e missili. A rendere ancora più cupo lo scenario, la richiesta di una convocazione urgente dell’Onu. Voci nervose avevano prefigurato un possibile ricorso all’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica, che impegna gli Stati membri a prestare immediato aiuto militare ad un alleato sotto attacco. Invece, per fortuna, il vertice è stato riunito in base all’articolo 4, invocato in caso di un minaccia ad uno Stato membro. Ma resta l’allarme rosso: gli eventi potrebbero imboccare strade molto pericolose. Già in passato la crisi siriana aveva conosciuto un’analoga emergenza: quando un aereo militare di Ankara era stato abbattuto dalla contraerea siriana in territorio turco, secondo la ricostruzione delle autorità turche (ma una ricostruzione successiva aveva sollevato diversi dubbi). Resta la realtà di un conflitto, quello in corso in Siria tra Damasco e i ribelli (affiancati da milizie targate Al Qaeda), che rischia di allargarsi. Ipotesi che secondo il segretario dell’Onu Ban Ki Moon porterebbe a tragiche conseguenze. «Abbiamo avvisato la Nato di non cercare pretesti per avviare scenari militari». Ha dichiarato Gennady Gatilov, vice primo ministro russo. Perché se guerra sarà, la Russia non starà certo a guardare.

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