10 Gennaio 2014

Svolta sul caso Ablyazov Sì di Parigi all'estradizione

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I giudici francesi hanno accolto la richiesta di estradizione di Mukhtar Ablyazov, il quale dovrà tornare a Mosca dove lo attende la magistratura locale. E da dove forse sarà inoltrato in Kazakhstan, dove altri magistrati lo attendono da lungo tempo. Ablyazov, meglio, sua moglie, è stato protagonista di uno dei tanti gialli italiani che al tempo ha rischiato di travolgere il governo quando, in tutta segretezza, i suoi familiari furono spediti come un pacco ad Astana su richiesta delle autorità locali, presumibilmente per far pressione sull’illustre fuggiasco. 

Come tutti gli oligarchi delle varie repubbliche ex sovietiche che si sono arricchiti comprando a due soldi le ricchezze russe dopo la caduta del comunismo, è dipinto dalla stampa occidentale come un paladino della libertà in lotta contro i regimi autoritari che vigono nei Paesi ex sovietici.

Il paladino delle libertà occidentali è accusato di aver distratto circa 6 miliardi di dollari da una banca Kazaka, oltre ad altri reati alcuni dei quali commessi in Inghilterra – tanto che ha avuto guai giudiziari anche lì, motivo della sua ultima fuga in Francia-. Uno strano campione della libertà, ma tant’è. Avrà modo di difendersi, anche perché il suo caso potrà essere usato come clava per dipingere a tinte ancora più fosche i regimi post sovietici.

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