3 Maggio 2013

"Tassi giù, Bce pronta a nuove mosse"

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Mario Draghi ha annunciato l’attuazione di un decremento dei tassi di interesse che così raggiungono un minimo storico: 0.5 e liquidità illimitata fino a un termine vago («fino a che sarà necessario»), lasciando un margine di manovra prezioso. Un provvedimento, fortemente osteggiato dalla Bundesbank, che nelle intenzioni dovrebbe aiutare a stabilizzare l’eurozona. La misura è solo un primo passo, ha spiegato il governatore della Bce, altre sono allo studio, affinché le banche tornino a finanziare le imprese e favorire una ripresa della produttività e una diminuzione della disoccupazione. Questo provvedimento, sicuramente coraggioso, è giudicato da alcuni ambienti finanziari, anche importanti, alquanto deficitario. L’unico modo per favorire la ripresa è quello di stampare moneta, osservano diversi analisti economici anglosassoni, come stanno facendo in maniera massiccia Usa, Gran Bretagna e Giappone. In effetti, la critica ha qualche fondamento. Ma la mossa della Bce ha la sua importanza, in particolare politica, perché segna una sconfitta dei cultori del dogma rigorista. Per ora ci si può accontentare. Si spera per il futuro.

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