26 Maggio 2020

Il coronavirus mette alle corde Trump e il Trump brasiliano

Il coronavirus mette alle corde Trump e il Trump brasiliano
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Il cononavirus, come avevamo previsto (contro il parere di alcuni virologi di grido) non risparmia l’America Latina. Il Brasile diventa hub del contagio globale, secondo Paese al mondo per infetti, avendo superato la Russia che è stata letteralmente bombardata dal virus, con quasi 10mila casi al giorno nonostante sia quasi spopolata.

Coronavirus: disgrazie parallele per il Trump carioca e l’originale

Il Brasile va dunque ad accodarsi agli Stati Uniti, che detengono il triste primato di contagi e di morti: quasi centomila questi ultimi, mai così tanti dalla Seconda guerra mondiale.

Il Trump originale e il Trump carioca (tale la definizione del presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro) condividono così il grave peso di guidare i Paesi ai quali è riservato il primato globale dei contagi. Così che risultano accomunati non solo nella sorte politica, ma anche in quella “epidemica”.

Risulta alquanto inspiegabile perché la sorte si sia accanita così tanto sul Brasile (le cui disgrazie virali da tempo rimbalzano sui media), dato che se è vero che il Lockdown ivi praticato è stato alquanto lasco, ciò è avvenuto anche negli altri Paesi latinoamericani, che condividono con San Paolo analoghi rischi riguardo all’epidemia a causa di città sovrappopolate e con vaste aree preda del degrado.

Al di là dei dolorosi misteri pandemici, il coronavirus sta diffondendosi anche in altri Paesi latinoamericani. Anche la Bolivia, fresca dal colpo di Stato sponsorizzato dagli Usa contro Evo Morales, che era stata finora risparmiata dal virus, vede l’emergenza di un recente focolaio, che sta toccando anche gli altri Paesi latinoamericani (sembra che la situazione sia particolarmente grave in Messico, ma non ci sono dati a conforto).

 

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