30 Settembre 2014

Italia, Paese in (s)vendita

Italia, Paese in (s)vendita
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Il panfilo Britannia, della Corona inglese, sul quale, nel giugno del ’92, si decisero, a prezzi di svendita, le privatizzazioni italiane. Anfitrione era Mario Dragni

«L’incontro si è svolto in un gruppo di sale riservate al Four Seasons di Via del Gesù, nel cuore del quadrilatero della moda milanese. Organizzatore e padrone di casa, per un giorno, la prima banca al mondo per il valore delle sue attività: l’americana J. P. Morgan, un gruppo il cui bilancio è quasi pari al debito pubblico della Repubblica italiana». Così Federico Fubini, sulla Repubblica del 29 settembre (Italy day, Fondi esteri allo shopping), dà la notizia di un incontro riservato «senza precedenti» tra grandi gruppi stranieri e realtà imprenditoriali italiane.

Fubini dettaglia gli stranieri convenuti, da «John Paulson, il newyorkese che registrò i più grandi e rapidi guadagni della storia dell’umanità scommettendo sul crollo dei mutui americani», ai vari gruppi: «Fidelity (1700 miliardi di dollari in gestione), campioni del private equity come Fortress (68 miliardi), giganti tranquilli come il Canadian Pension Plan (oltre 200 miliardi di dollari) e leader europei come Allianz Global. Non poteva mancare poi una miriade di più aggressivi e volatili hedge fund, dai newyorkesi di Tpg-Axon Capital, ai tedeschi di Lupus Alpha e decine di altri».

Conclude Fubini: «I cento del Four Seasons sono interessati alla parte produttiva del Paese. Non siamo ancora al punto in cui vogliono davvero investire. Ma comprare, magari perché l’Italia sembra loro a buon mercato, questo sì».

 

Nota a margine. L’articolo di Fubini segnala come l’Italia sia ormai un Paese in liquidazione. Con Renzi nei panni del simpatico liquidatore per conto terzi.

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