5 Novembre 2013

Quello strano agente della Cia e gli attentati di Mumbai

Quello strano agente della Cia e gli attentati di Mumbai
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Che c’entra un agente della Cia nella strage di Mumbai? Tanto, ed è al centro di una controversia internazionale tra India e Stati Uniti. L’uomo è David Headley, ma usa anche il nome di Daoud Gilani, ed è un truffatore e trafficante di droga americano arrestato due volte negli Usa per divenire poi agente della Cia. In questa veste, scrive Guido Olimpio sul Corriere della Sera del 4 novembre, approda in Asia dove «bazzica tra il Pakistan e l’India, inizia la sua lenta infiltrazione di gruppi qaedisti e in particolare, attorno al 2006, del Lashkar, fazione che conduce attività anti-indiane. In realtà il vero obiettivo – sostengono alcune fonti – è Bin Laden.

E si arriva alla strage di Mumbai, con la presa d’ostaggi nell’hotel Taj Mahal e i civili presi di mira. Headley, come ricorda il Sunday Times, visita sette volte l’albergo, fornisce aiuto ai mujahedin responsabili dell’attacco. È considerato uno dei registi dell’operazione».

Le autorità indiane lo vogliono per interrogarlo e capire il perché del suo agire, ma l’agente è stato arrestato negli Usa e condannato a 35 anni di carcere per collusione con il terrorismo. Controversia di certo interesse.

Per la cronaca (nera), negli attentati terroristici di Mumbai, avvenuti il 26 novembre del 2008, morirono 195 persone.

 

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