2 Maggio 2017

Questione di migranti

Questione di migranti
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La questione migranti tiene banco. Ad accendere nuovamente i toni della controversia le parole del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che si è detto convinto che vi sia un qualche legame tra gli scafisti e alcune ong votate al salvataggio in mare dei migranti, legame che sarebbe impossibile accertare per mancanza di mezzi.

 

Le parole del procuratore siciliano hanno suscitato un’accesa contesa tra quanti sentono le loro ragioni suffragate dalla sua denuncia e quanti invece rifiutano quella che ritengono una vergognosa criminalizzazione delle organizzazioni umanitarie.

 

Sul tema è intervenuto anche l’Osservatore romano, giornale di certo alieno da pulsioni anti-migranti. Così il giornale della Santa Sede: «Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio. La paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non deve portare a semplificare il problema negandone l’esistenza». Posizione intelligente, che va al di là delle dispute ideologiche e politiche.

 

A titolo di esempio della complessità del problema (anche se di basso profilo), quanto pubblicato da Giuliano Foschini sulla Repubblica del 30 aprile, il quale si sofferma ad analizzare il problema di queste ong. Una di esse, la Moas, ha annoverato tra i suoi membri «l’ex capo di Stato Maggiore maltese, Martin Xuareb, e uno dei suoi principali assistenti, Ian Ruggie, che hanno sempre lavorato per tenere lontani i migranti da Malta». Insomma, c’è il sospetto che tale ong sia nata per evitare a Malta di essere sommersa dai migranti (cosa peraltro che ha una sua ragionevolezza).

 

Né si può dimenticare come la questione migranti sia stata agitata come un’arma di distruzione di massa contro l’Europa da parte della Turchia. Arma disinnescata, con scelta infelice, dalle generose donazioni indirizzate dal Vecchio continente verso Ankara.

 

Questione complessa quella dei migranti, che poi sono donne, uomini e bambini con un carico di dolore che dovrebbe indurre almeno a un doveroso rispetto. Certe semplificazioni sono offensive dell’umano.

 

E però le ragioni dell’accoglienza, più che imprescindibili, dovrebbero aiutare a realizzare politiche lucide e lungimiranti, al di là di semplicistiche quanto apodittiche affermazioni in merito.

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