4 Luglio 2023

Resta alto l'allarme per Zaporizhzhia

Resta alto l'allarme per Zaporizhzhia
Tempo di lettura: 3 minuti

“Come gestire un disastro causato da una nube radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia”. Questo articolo campeggia sulla prima pagina del Kyiv Post di oggi, autorevole media ucraino a trazione britannica, che nella nota spiega di agli ucraini, nel caso si verificasse quanto paventato, di stare tranquilli, di obbedire alle indicazioni che verranno date, che Kiev non corre rischi (davvero?) etc.

Un articolo che non tranquillizza. Come non tranquillizza il fatto che il 1 luglio Zelensky si sia recato nella centrale nucleare di Rivne, al confine bielorusso, dove ha tenuto un incontro con “Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, e Valerii Zaluzhnyi, comandante in capo delle forze armate”, nel quale si è discusso anche del rischio di un incidente nucleare presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Non solo, il 3 luglio Zaluzhnyi è tornato a visitare la centrale atomica di Rivne. Questo il comunicato stampa ufficiale: “Il comandante in capo delle forze armate, generale Valerii Zaluzhnyi, e il capo di stato maggiore generale, tenente generale Serhii Shaptala, insieme al presidente della NNEGC Energoatom, Petro Kotin, e al direttore della centrale nucleare di Rivne, Pavlo Kovtoniuk, hanno tenuto un incontro sullo scambio di informazioni tra i militari e l’industria energetica al fine di analizzare, pianificare e prevedere possibili scenari di sviluppo degli eventi della centrale nucleare di Zaporizhzhia”.

Il fatidico 11 luglio

Si avvicina l’11 luglio, nel quale si celebrerà il vertice Nato di Vilnius, e l’Ucraina deve a tutti i costi far vedere ai suoi sponsor che i tanti soldi investiti in questa guerra sono stati ben spesi. La controffensiva deve avere un qualche esito tangibile, che ad oggi non si vede.

Così da qualche giorno hanno moltiplicato gli attacchi al fronte, ma anche questi non vanno bene, anche perché dal 4 giugno – data dell’inizio dell’offensiva – ad oggi hanno subito enormi perdite di uomini e materiale, perdite che hanno eroso non poco la loro forza d’urto.

Resta la possibilità di un incidente nucleare, che drammatizzerebbe al massimo il conflitto, portando nuova linfa alla guerra infinita cara ai neocon. Un incidente che, ovviamente, come accadde per la diga di Kachovka, verrebbe attribuito ai russi.

Proprio l’incidente della diga aiuta a capire cosa succederebbe nel caso di un problema alla centrale di Zaporizhzhia. Ad oggi gli Stati Uniti non hanno ancora confermato le accuse mosse dall’Ucraina alla Russia.

Infatti, la posizione Usa resta ancora quella esposta dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby: “Stiamo facendo del nostro meglio per valutare i documenti e stiamo lavorando con gli ucraini per raccogliere maggiori informazioni. In questo momento non possiamo dire in modo definitivo cosa sia successo”.

L’unica conferma alla versione ucraina è venuta da un’inchiesta del New York Times talmente labile da risultare risibile (vedi Piccolenote). Peraltro, un’indagine seria dovrebbe usare fonti diverse e opposte, non solo quelle di una parte, ma tant’è.

Eppure, nonostante non vi siano prove, il collasso della diga viene attribuito ai russi (peraltro, il suo crollo ha portato più danni a essi che ai loro nemici). Sarà così anche per un eventuale incidente alla centrale atomica di Zaporizhzhia.

Zaporizhzhia: l’allarme di Zelensky smentito da Grossi

Di interesse notare che alcuni giorni fa Zelensky e il capo dell’intelligence ucraino avevano dichiarato che la Russia aveva fatto tutti i preparativi per un attacco alla centrale di Zaporizhzhia, affermando che i russi avevano portato al suo interno camion carichi di esplosivo e avevano degradato l’impianto di raffreddamento.

L’allarme è stato oggetto di una domanda specifica al Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Grossi, che ha smentito seccamente. Dopo aver ricordato che parla regolarmente con Zelensky e che non poteva andare in contrasto con un capo di Stato, Grossi ha dichiarato: “Quello che posso dire è che ero lì e non ho visto questi sviluppi” (intervista a France 24).

Hanno sbagliato-mentito una volta, possono farlo ancora. E dal momento che l’Occidente non può smentire Zelensky, come si è visto finora, le sue accuse resteranno verbo indiscusso.

Anche Greta Thunberg potrebbe unire la sua voce a quella del presidente ucraino,dal momento che in occasione  di una recente visita a Kiev si è intruppata nella crociata anti-russa, con tanto di accuse a Mosca per il crollo della diga (nel frattempo, il Giappone sta scaricando a mare le acque radioattive della centrale atomica di Fukushima, finora stipate in appositi bacini… potrebbe occuparsi anche di questo o non è politically correct?).

In una nota precedente, abbiamo dato conto di un documento dell’Insitute for Study of War, rilevando come perfino il media più ingaggiato in questa guerra per procura contro Mosca asserisca che i russi non trarrebbero alcun beneficio da un incidente alla centrale atomica, che anzi avvelenerebbe i suoi soldati e l’area che intende mantenere sotto il suo controllo.

Fin qui la cronaca e quanto si paventa. Si spera che si tratti di un attivismo a vuoto, un falso allarme o un bluff; oppure che, in alternativa, il Potere di questo mondo eviti questa ulteriore follia, molto più devastante e rischiosa delle precedenti.

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