14 Febbraio 2019

Soros: l'Unione europea come l'Urss

Soros: l'Unione europea come l'Urss
Tempo di lettura: 3 minuti

“Europa per favore, svegliati”. Questo il titolo di un querulo articolo di George Soros pubblicato sulla sua piattaforma personale, il Projetct Syndacate.

Articolo sintetizzato nel sottotitolo: “L’UE assomiglia all’Unione Sovietica nel 1991 – sull’orlo del collasso“.

Per Soros l’Europa sta “vivendo un momento rivoluzionario”, pericolo non percepito dalle forze europeiste.

Il problema, secondo Soros, è che l’Europa è ancorata a un sistema di partiti scaturiti dal “conflitto tra capitale e lavoro. Ma la divisione che conta di più oggi è tra le forze pro e anti-europee”.

La Ue e l’Urss

I partiti tradizionali, per Soros, dovrebbero dunque riconvertirsi in fretta, per portare i “valori europei” al trionfo nelle elezioni di maggio, altrimenti sarà la fine, come accadde per l’Urss.

Significativo questo cenno: “L’attuale leadership [europea] ricorda il Politburo, mentre l’Unione Sovietica collassava, continuava a emettere editti come se fossero ancora rilevanti”.

Tanti i punti di interesse. Anzitutto il paragone tra l’Unione Europea e l’Unione sovietica, che conforta un’analisi di Piccolenote che focalizzava come il passaggio da Comunità europea a Unione non fu solo nominale.

Comportò, infatti, anche uno snaturamento dell’idea di Europa dei padri fondatori e assunse tratti di quell’Unione sovietica che, vinta a Est, si è riproposta sotto altra specie a Ovest.

In particolare, l’Europa dei popoli e della condivisione dei destini dei suoi cittadini andava a mutarsi in un organismo transpolitico autoreferenziale, consegnato a élite non elette e irresponsabili (non responsabili di fronte ai cittadini, con le ovvie conseguenze implicite in tale parola).

Così che il paragone tra la leadership europea e il Politburo posto da Soros suona perfetto.

L’appello di Soros ha altri spunti di interesse. Anzitutto il disprezzo del partitismo e quindi della democrazia rappresentativa, residuo di un passato obsoleto che dovrebbe evolversi in non si sa bene cosa, stante che la chiamata alla riconversione dei partiti a entità “europeiste”, benché a effetto, suona vuota di contenuti.

Ma l’aspetto più tragico dello scritto è che si limita solo a una chiamata alle armi, a una difesa dell’Europa così com’è, nulla importando il malessere che  tanti cittadini esprimono attraverso il cosiddetto populismo.

Non si prevede, infatti, alcuna riforma della Ue. L’unica concessione è sull’accordo di Dublino, da interpretarsi in maniera meno rigida solo per togliere al nemico l’arma della battaglia contro l’immigrazione.

Tale irriformabilità del sistema pone altri tragici paragoni tra la Ue e l’Urss.

Soros: l'Unione europea come l'Urss

Konstantin Černenko, presidente dell’Urss dall’84 all’85, ultimo residuato del vecchio Pcus prima del tentativo riformista di Gorbacev

Valori europei e Borsa valori

Nello scritto di Soros si fa riferimento ad asseriti  “valori europei” da difendere, senza alcuna specifica del caso.

Il valore fondante dell’Unione europea, secondo i padri fondatori, stava tutto nella condivisione dei destini delle popolazioni del continente.

Una mutualità che avrebbe dovuto far sì che il forte sostenesse il debole e che l’organismo transnazionale garantisse pace e, per quanto possibile, benessere ai molti.

I “valori” cui fa riferimento Soros sono altri e risultano dal tradimento dei primi. Non abitano più le città europee perché sono stati sequestrati dalle Borse.

Sull’altare di tali “valori” sono stati immolati gli interessi e le speranze delle moltitudini d’Europa, non più cittadini, ma abitanti senza diritti se non quello di essere guidati da selezionate élite (in teoria sollecite dei loro interessi, in pratica, come ovvio, consegnati ad altri “interessi”).

Così i valori umanitari, branditi da Soros & co., sono traditi anzitutto da loro, laddove non hanno alcuna applicazione per tali moltitudini.

A margine, alcuni paradossi. Quel Soros che si vanta di aver sostenuto tante rivoluzioni nel mondo è contro-rivoluzionario in Europa. Esempio di democrazia a “interessi” variabili.

Inoltre, l’assertore dei valori europei è lo stesso che ha guadagnato miliardi con le speculazioni che portarono Gran Bretagna e Italia fuori dal Sistema monetario europeo.

Certo, in Soros può essere seguita una conversione. Purtroppo sembra il contrario, ovvero che la Ue si sia convertita ai valori e agli interessi di Soros & co.

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