28 Agosto 2013

Notes, 28 agosto 2013

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Venti di guerra. I venti di guerra spirano violentissimi ed e’ ormai diventato inevitabile un intervento occidentale in Siria. Ancora una volta, dopo Iraq e Libia. Gli Stati Uniti scaldano i muscoli, malgrado la riluttanza di Obama, mentre Inghilterra, Francia e Turchia sono gia’ avanti nei preparativi, come anche Israele, che da tempo attendeva questa eventualita’. “Un’oscenita’ morale”: con queste parole Kerry ha definito la strage di innocenti causata dai gas tossici in Siria. Parole che definiscono in maniera perfetta anche l’infernale macchina da guerra che si sta scatenando contro Damasco, dal momento che l’intervento occidentale e’ palesemente illegittimo e criminale. Al tempo della guerra irachena, ormai e’ storia, si invento’ di sana pianta l’esistenza di armi di distruzione di massa in mano al regime per giustificare un intervento occidentale. E ora come allora: questo attacco chimico da tempo paventato da varie cancellerie occidentali, e’ finalmente giunto, a giustificare un intervento esterno in una guerra alimentata finora solo da lontano.

Si attacca prima ancora che gli ispettori Onu, che sono gia’ in Siria, abbiano il tempo di verificare quanto effettivamente successo alla periferia di Damasco. C’e’ fretta di bombardare, non si puo’ attendere. Anche perche’ magari c’e’ il rischio che questi trovino in effetti prove sui responsabili di quell’attacco chimico. Che di sicuro non abitano a Damasco, dal momento che Assad ormai stava vincendo la guerra e non avrebbe avuto alcun interesse a usare un’arma che inevitabilmente avrebbe comportato una reazione per lui devastante.

Si sa che tempo fa alcuni cosiddetti ribelli erano stati arrestati alla frontiera tra Turchia e Siria mentre tentavano di portare in territorio siriano quantitativi di gas sarin. Ci sono prove che il precedente attacco chimico verificatosi nel corso del conflitto – in una localita’ vicino Aleppo – e’ stato scatenato dalle milizie anti-Assad. Lo stesso Assad aveva da tempo informato l’Onu che le milizie armate dall’Occidente erano entrate in possesso di armi chimiche e si preparavano a usarle per incolpare il regime e scatenare la reazione occidentale.

Ma ormai questo e’ il passato e purtroppo non conta. La macchina da guerra e’ inarrestabile, come si vede anche dalla propaganda compiacente e connivente che dilaga sui media occidentali. A meno di un miracolo, presto sara’ l’inferno.

Si tratta di vedere che tipo di intervento sara’: si parla di blitz limitati, raid punitivi, poco piu’. Ma chi ha lavorato a lungo e con ostinata ferocia a far precipitare la situazione, non stara’ certo inerte. Il blitz potrebbe innescare conseguenze al momento solo immaginabili. Conforta, in questo momento oscuro, la fulgida testimonianza che tanti cristiani che abitano in terra siriana stanno offrendo al mondo, usque ad effusionem sanguinis. Il Signore non puo’ non ascoltare questa inerme, muta preghiera. E’ la nostra trepida speranza nel buio che incombe sul mondo.

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