28 Aprile 2016

Rembrandt, Fanciulla alla finestra, 1645

Rembrandt, Fanciulla alla finestra, 1645
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Questo è uno di quei quadri che non hanno nulla di speciale. Non hanno una ragion d’essere precisa. Ti chiedi perché un giorno un grande artista come Rembrandt cui certo le commissioni non mancavano si impuntasse a dipingere un quadro come questo, che è evidentemente una visione privata.

 

È stato detto che la ragazza fosse la figlia del pittore, ma non è così. Rembrandt dalla prima moglie, Saskia, ebbe infatti quattro figli, ma l’unico a sopravvivere fu un maschio, Titus. Una figlia, Cornelia, gli nacque dalla relazione con quella che era stata la sua domestica, Hendrickje Stoffels, ma dieci anni dopo questa tela, dipinta nel 1645.

 

Non sappiamo dunque chi sia questa ragazza, che s’affaccia in un momento qualunque dalla finestra della casa del pittore, ed è inutile fare illazioni. Quello che però colpisce e che sembra davvero un dato oggettivo, è l’aria familiare che traspare dalla sua posa così quotidiana e disinvolta. Ha un camicione, il vestito di ogni giorno, e con le mani si gingilla quella collana di perle che ostenta con molta normalità.

 

Sembra voltarsi verso il pittore che la sta ritraendo, stando al gioco pur senza essersi preparata: nulla in questo quadro infatti dà la sensazione di essere stato “pre-allestito” per una posa da ritratto. Ed è proprio questo il fascino di quest’opera. È un quadro a sorpresa, che non sembra davvero avere particolari ragioni d’essere, né spiegazioni.

 

Un quadro che scatta senza mediazioni sulla tela, proprio come la vita. Un quadro che Rembrandt regala a sé e anche a noi, con la libertà che è propria solo dei gesti gratuiti. È un quadro semplice come uno sguardo non studiato. Così come non è studiato lo sguardo della ragazza. Che punta gli occhi ora verso di noi, con curiosità e anche una punta di tenerezza.

 

Così ci è immediatamente amica, con quella sua giovinezza così piena e già così matura; con quella bellezza pacata e senza prosopopea; con quel desiderio che affiora discreto, che la rende così vera e così viva. Se volete vederlo dal vero, questo Rembrandt è conservato alla Dulwich Gallery di Londra.

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