18 Novembre 2014

Il video falso di una guerra che vive di disinformazione

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Un video che ha avuto cinque milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Un ragazzino che salva la vita a un’altra bambina sotto il fuoco implacabile di un cecchino dell’esercito regolare di Damasco. La voce fuori campo, in arabo, che urla, quando il bambino colpito si rialza dopo esser stato colpito, “Dio è grande”, “è vivo”. Il fanciullo per giorni è assurto a eroe della resistenza siriana contro Assad.

Era un falso, ed è stato girato a Malta dal regista norvegese Lars Klevberg ed è costato 33 mila euro. A rivelarlo gli stessi autori.

 

Solo un piccolo esempio della grande disinformazione che attanaglia il conflitto siriano (e altri in Medio Oriente e nel mondo arabo).

Il video appare di ottima fattura ed era impossibile per un osservatore normale intuirne la falsità. Un po’ come tante immagini apparse in questi anni su web e giornali riguardanti questa guerra feroce, che hanno contribuito a creare l’alone di mostro sanguinario intorno alla figura di Assad (fino a cinque anni fa era ricevuto in pompa magna da molte cancellerie occidentali).

 

Grazie a questa disinformazione si alimenta una guerra che uccide bambini veri, quelli che ogni giorno vanno a scuola sotto le bombe della resistenza siriana, alias Al Nusra, alias Is, alias esercito siriano libero (che di libero ha solo la sigla) sotto gli occhi compiacenti e conniventi delle petromonarchie del Golfo e dei governi occidentali.