Papa Francesco, la preghiera e la recita del Santo Rosario
Tempo di lettura: < 1 minuteOgnuno di noi «dovrebbe chiedersi: quale spazio do al Signore? Mi fermo a dialogare con Lui? Fin da quando eravamo piccoli, i nostri genitori ci hanno abituati ad iniziare e a terminare la giornata con una preghiera, per educarci a sentire che l’amicizia e l’amore di Dio ci accompagnano. Ricordiamoci di più del Signore nelle nostre giornate!». Queste le parole di Papa Francesco nell’udienza generale del primo maggio. «Per ascoltare il Signore – ha proseguito il pontefice – bisogna imparare a contemplarlo, […] dargli spazio con la preghiera». Come san Giuseppe e Maria, che «nel silenzio dell’agire quotidiano» hanno avuto «un solo centro comune di attenzione: Gesù» ed hanno accompagnato e custodito «con impegno e tenerezza, la crescita del Figlio di Dio fatto uomo per noi, riflettendo su tutto ciò che accadeva». «In questo mese di maggio – ha aggiunto il Vescovo di Roma – vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! […] Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!».