17 Dicembre 2013

Abuso di potere A Pechino cadono gli ex intoccabili

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Uno degli uomini più potenti della Cina, Zhou Yongkang, è stato arrestato per corruzione, anche se la notizia non è ancora ufficiale. Zhou Yongkang era il capo della sicurezza del Dragone, uomo di apparato dunque, anche se nel tempo, grazie alla sua carica, aveva acquisito una propria autonomia. E forse è proprio in questo che risiede la sua disgrazia: il nuovo corso cinese, dopo il pubblico processo che ha travolto Bo Xilai, uno dei membri più influenti del partito comunista, non sembra più voler tollerare mandarini in grado di condizionare la vita del Paese.

Il capo della sicurezza cinese, che aveva acquisito grande potere con il precedente presidente cinese Hu Jintao, sembra sia agli arresti dai primi di dicembre. Da notare che a novembre la Cina è stata teatro di due attentati, uno dei quali avvenuto nel cuore simbolico del Dragone, a piazza Tiananmen. Se è possibile che la scure del Politburo abbia voluto dare un segnale agli apparati di sicurezza che, nel caso, si sono dimostrati non all’altezza della situazione, più probabile che il segnale sia diretto ai potenti non in linea con il nuovo corso cinese rappresentato dal nuovo presidente Xi Jinping. Un segnale forte e chiaro: quelli che un tempo erano intoccabili non lo sono più. C’è uno scontro di potere in atto nel Dragone: difficile percepirne i contorni dall’esterno, data la riservatezza che circonda gli interna corporis del potere cinese, ma certo quel che vi accade ha riflessi internazionali notevoli, data l’importanza che il gigante asiatico ha acquisito nel mondo.

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