11 Marzo 2013

Grillo, chiusura totale al Pd

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«Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l’Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica». È il tweet di Beppe Grillo che chiude a ogni accordo tra il movimento di cui è fondatore e altri partiti, nonostante da più parti si facciano appelli, e pressioni, per un accordo con il Pd. Quanto spazio resta a una possibile trattativa dopo una presa di posizione del genere? Nonostante tutto Bersani persegue la sua linea, che è quella di mettere i grillini di fronte alle loro responsabilità. Forse spera, in caso di fallimento, di far ricadere la colpa di possibili contraccolpi sul M5S, che potrebbe essere punito dall’elettorato. Sarà così?

Resta la conventio ad escludendum riguardo Berlusconi. Nel Pd, e non solo, sperano sia la magistratura a risolvere il problema, eliminando il leader del Pdl per far emergere un’altra classe dirigente a destra, più presentabile o forse più malleabile. Eppure, prima che il Cavaliere scendesse in campo, gli elettori, tramite sondaggi catastrofici, avevano fatto capire che non c’erano, all’interno del partito, alternative credibili. Di tutto questo gode Monti e il suo centro: sonoramente sconfitto nel voto, risulta tra i vincitori del post elezioni: quanto si va consumando in questi giorni non fa che aumentarne il peso politico, sia per l’oggi che in una prospettiva futura. Il voto del 24-25 febbraio si è fatto lontano…

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