25 Marzo 2013

I pm di Terni indagano sui bilanci della Curia L'accusa è bancarotta

Tempo di lettura: 2 minuti

Sono venti milioni di euro a mancare in cassa nella diocesi di Terni – Narni – Amelia, almeno stando alle prime rilevazioni. Un buco di cui la magistratura sta cercando di ricostruire la genesi. Si tratta di capire le ragioni di alcune operazioni immobiliari riconducibili a uomini che lavoravano presso o per la Curia, che agli occhi dei magistrati appaiono non giustificate. Sulla vicenda cerca di capire qualcosa anche monsignor Ernesto Vecchi, chiamato a metà febbraio a succedere a monsignor Vincenzo Paglia alla guida della diocesi. Paglia, che attualmente guida il Pontificio Consiglio per la Famiglia, rassicura sulla regolarità della sua gestione, e assicura che gli accertamenti gli daranno ragione.

Nella comunità di sant’Egidio è sconcerto: dopo esser stata trascinata in un’avventura politica disastrosa a fianco di Monti e Montezemolo da Andrea Riccardi, questa nuova vicenda, che coinvolge l’altro fondatore della comunità, rischia di offuscarne l’immagine. Sant’Egidio, nata come costola di sinistra di comunione e liberazione, ebbe un grande ruolo di mediazione internazionale negli anni del Pontificato di Wojtyla, tanto da guadagnarsi l’appellativo di Onu di Trastevere. Un ruolo che l’aveva portata a essere protagonista di un trattato di pace storico in Mozambico e di una negoziazione più controversa in Algeria. L’apice della sua notorietà fu toccato quando Madeleine Albright, capo del Dipartimento di Stato Usa al tempo di Bill Clinton, fece visita alla comunità presso la sua chiesa di elezione, santa Maria in Trastevere.

Negli ultimi tempi sembrava che il ruolo della comunità nella Chiesa fosse destinato a crescere. Monsignor Paglia, da vescovo di Terni, era stato dato in procinto di succedere ad Angelo Scola come patriarca di Venezia, per poi essere nominato al Pontificio Consiglio delle famiglie; Matteo Zuppi è diventato vescovo ausiliare di Roma e Andrea Riccardi, altro storico fondatore della comunità, è stato protagonista dei vari convegni di Todi, per poi assurgere a deus ex machina dell’avventura centrista di Monti.

Vedremo come la comunità supererà questa nuova e insidiosa vicenda. Da sempre vicina ai poveri e agli ultimi, ha fatto opera di carità che merita attenzione e rispetto.

Archivio Postille
6 Febbraio 2016
La crisi libica e la morte di Giulio
Archivio Postille
2 Febbraio 2016
Iowa: la vittoria di Cruz e della Clinton