30 Luglio 2013

Israele-Palestina, compromesso in 9 mesi

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«Un compromesso ragionevole», questo l’obiettivo fissato da Kerry ai nuovi negoziati tra Israele e Palestina che ufficialmente iniziano oggi negli Stati Uniti d’America. I rappresentanti dei due Paesi sono già atterrati e le trattative possono iniziare. Si tratta per trovare un accordo entro nove mesi.

Prima dell’inizio del negoziato, Israele ha accolto la richiesta delle autorità palestinesi di liberare alcuni detenuti. Si tratta di palestinesi che si trovano nelle galere israeliane da prima degli accordi di Oslo (’93). Ne sono stati scarcerati 104, ma altri seguiranno, secondo un calendario predefinito; ma Israele si è lasciata aperta la porta per bloccarne la scarcerazione in caso di incidenti con la controparte. Nonostante questa clausola cautelativa, Bibi Netanyahu ha dovuto faticare non poco per far accettare la proposta alla Knesset.

Il problema è che, nell’intraprendere la via del negoziato, sia lui che Abu Mazen si sono ritrovati alquanto soli, sotto un fuoco di sbarramento proveniente dalle estreme. D’altronde, si è detto in passato, riferendosi ad altri negoziati israelo-palestinesi, che quella che si cerca in Medio Terrae è la “pace dei coraggiosi”. Un’espressione non casuale.

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