24 Gennaio 2014

Kiev, i ribelli "armano" la piazza

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Mentre ai piani alti proseguono le trattative tra governo ucraino e opposizione, in particolare tra il presidente Viktor Yanukovich e il rappresentante della opposizioni Vitalij  Klitschko, piazza Maidan, simbolo della rivolta antigovernativa, si militarizza. “Settore destro“, questa la sigla dell’organizzazione neonazista che ha preso in mano la situazione e che si prepara a un duro scontro con le forze anti-sommossa messe in campo dal governo. I simpatizzanti colorati che da mesi danno vita a manifestazioni anti-regime sembra che ormai appartengano al passato.

Clima tesissimo, che si è fatto incandescente dopo i durissimi scontri di mercoledì, nei quali sono morte alcune persone (cinque, forse meno forse più, c’è molta confusione al riguardo). E la protesta si è allargata anche al di fuori della capitale, incendiando altre città ucraine.

Il rischio che la situazione precipiti è alto. Futuro imprevedibile, anche perché la via del compromesso è stretta da opposti irrigidimenti e ostacolata da interferenze esterne, da una parte e dall’altra. E perché le formazioni neonaziste che animano la rivolta pro-Europa suscitano inquietudine. 

Forse ci vorrebbe che l’Europa si ricordasse che è diventata una comunità proprio dalle ceneri di un conflitto scatenato da queste forze oscure. E che qualche autorevole voce ebraica ricordasse al mondo quanto accaduto poco lontano da Kiev, nei campi di sterminio nazisti. Aiuterebbe.

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