23 Maggio 2013

L'Fbi lo interroga e resta ucciso

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Ibragim Todashev, ceceno, era amico dei fratelli Tsarnaev, gli attentatori di Boston. Lo stavano interrogando, poi, a un certo punto, questi avrebbe estratto il coltello e avrebbe tentato di ammazzare gli agenti che lo stavano torchiando, ed è stato ucciso. Questa almeno la versione ufficiale che, anche se suscita domande, difficilmente sarà verificabile. 

L’attenzione degli investigatori su Todashev nasce nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato alla maratona di Boston compiuta dai fratelli Tsarnaev, nella quale si ipotizzano complicità. E al defunto erano risaliti grazie a un’indagine su una strage avvenuta l’11 settembre: non quella delle Torri gemelle, ma un’altra, avvenuta anni dopo a Boston (legata a una vicenda di droga), nella quale erano stati uccise tre persone legate ai fratelli Tsarnaev. Uno di questi, dopo quell’eccidio, era volato in Daghestan, dove avrebbe intessuto rapporti con i terroristi ceceni. Rapporti che pare siano stati comuni anche a Todashev. 

Dopo la brillante operazione che in poco tempo era riuscita a debellare la cellula stragista, l’inchiesta sulla strage di Boston s’ingarbuglia e si ritrova in un punto oscuro. D’altronde nella prima parte dell’inchiesta era stato l’Fsb russo a dare lumi all’Fbi. Ora, gli investigatori americani non riescono a cavare un ragno dal buco. Colpa forse delle tante ambiguità che hanno caratterizzato la lotta al terrorismo dopo l’11 settembre: da Osama Bin Laden, sostenuto dalla Cia nella guerra contro i sovietici e attentatore delle Torri gemelle, ai fratelli Tsarnaev, legati all’irredentismo ceceno favorito da Washington e stragisti a Boston; ambiguità che non aiutano il lavoro investigativo.

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