14 Ottobre 2013

"Ma la Chiesa deve essere misericordiosa anche al boia spetta la benedizione"

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Nessun funerale, ma una benedizione della salma sì. Questa la sintesi di un’intervista a Repubblica rilasciata da monsignor Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzieria apostolica, sulla vicenda Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine morto di recente. Priebke, ha specificato il monsignore, non ha mai manifestato pentimento, né in pubblico né tramite confessione; i suoi funerali, quindi, desterebbero scandalo e sarebbero contro la sua stessa volontà: «Nessuno è escluso dal perdono di Dio se lo desidera. Il problema è che Priebke non ha mai mostrato di desiderarlo. Nessuno può sostituirsi alla libertà dell’uomo. La richiesta di perdono e la volontà di entrare o tornare nella piena comunione con la Chiesa e nella grazia di Dio sono azioni del tutto personali. Li rispetta Dio, non vedo perché non dovrebbe rispettarli anche la Chiesa».

Ma ha aggiunto che «la misericordia […] esiste per tutti gli uomini, anche per i peggiori criminali. Del resto siamo tutti peccatori, chi più chi meno. E fra l’altro nessuno può sapere se nell’ultimo istante della sua vita questa persona si sia o non si sia intimamente pentita. Soltanto Dio sa o vede ogni cosa. Alla Chiesa spetta attenersi alle procedure, come il Vicariato ha fatto sapere di voler fare. Nessun funerale ai sensi del codice di diritto canonico numero 1.184, dunque, ma una benedizione privata della salma non è da escludere, anzi mi auguro si faccia».

 

 

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