31 Gennaio 2013

Montepaschi, accuse più gravi

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S’aggrava la posizione dei dirigenti del Monte dei Paschi di Siena, che ora sono accusati anche di associazione a delinquere. Il lavoro della procura va avanti, con audizioni di testimoni e indagati. Sarà lunga. 

Anche se non è il tema centrale della campagna elettorale, certo la vicenda viene usata contro il partito democratico. I giornali di destra hanno stilato un elenco di uomini del Pd beneficiati a vario titolo dalla banca, attirandosi le smentite e le ire dei dirigenti del partito in oggetto, con conseguente minaccia di querele.

Ma c’è un’altra novità sul fronte giudiziario: a muoversi, oltre ai magistrati di Siena e Milano, adesso è anche la procura di Trani che, dopo esser salita agli onori della cronaca per aver trascinato sul banco degli imputati le Agenzie di Rating internazionali, ora vuole verificare se l’ipotesi di omessa vigilanza della Banca d’Italia ha un qualche fondamento.

Vedremo quanto lo scandalo influirà sul voto di febbraio: al momento il calo del Pd,  considerato troppo vicino alla banca senese, sarebbe del 2% (dove il condizionale è d’obbligo).

La tempesta di Mps ieri si è incrociata con il crollo dei titoli di Saipem, azienda per l’estrazione di idrocarburi. La società, una delle più importanti d’Italia e considerata  fino all’altroieri di sana e robusta costituzione, ha perso improvvisamente, in un solo giorno, più del 30% in borsa, con una perdita di quasi 5 miliardi di euro. Un vero giallo. Qualcuno ha speculato, ovviamente, ma è difficile che si individui il colpevole. Anche perché in questo genere di furti, ben più gravi di quelli che occupano le normali cronache giudiziarie, i ladri godono di una immunità quasi totale. 

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