10 Gennaio 2013

Spie iraniane contro oppositori Il grande scambio

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2130 detenuti politici contro 48 iraniani catturati dai ribelli: questo lo scambio portato a termine tra le due fazioni in lotta in Siria grazie alla mediazione di Iran e Qatar. I 48 iraniani sono ufficialmente pellegrini sciiti, probabilmente uomini scelti che il potente vicino ha inviato per aiutare Assad. Nel caos siriano è la prima volta che si instaura una trattativa vera tra le forze in campo, grazie a mediatori esterni. Non è indicativo di nulla, forse, per quanto riguarda speranze di un negoziato di pace. Ma certo è un precedente.

Intanto anche Russia e Usa avrebbero siglato un accordo sottobanco: la Russia vigilerà sull’ipotesi di un uso di armi chimiche da parte del regime, mentre gli Usa si sono impegnati a evitare un intervento diretto. Un accordo che, almeno per ora, riesce nell’intento di non allargare il conflitto: l’uso di ordigni chimici lo causerebbe sicuramente.

Prima dell’accordo tra Usa e Russia, in tanti hanno accusato il regime di voler far ricorso alle armi chimiche. Damasco ha risposto con una lettera all’Onu in cui metteva  in guardia sull’uso di armi siffatte da parte dei ribelli, proprio per cercare di allargare il conflitto e trovare nuovi alleati in questa lotta all’ultimo sangue che prosegue senza svolte significative.

Notizia di poco rilievo sui giornali: in una zona controllata dai ribelli un’intera famiglia cristiana è stata sterminata. Ma questa è solo cronaca nera.

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