9 Settembre 2015

Il Papa e il "piccolo" dal quale viene la salvezza

Il Papa e il "piccolo" dal quale viene la salvezza
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Dio sceglie «le cose piccole, le cose umili per fare le grandi opere», ha spiegato papa Francesco nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta l’8 settembre riprendendo l’accenno biblico su Betlemme, piccolo borgo dal quale sarebbe uscita la salvezza di Israele.

 

Solo Dio «è il Grande», ha proseguito Francesco, noi «siamo i piccoli». E il Signore «ci consiglia di farci piccoli come i bambini per poter entrare nel regno dei Cieli», nel quale «i grandi, i potenti, i superbi, gli orgogliosi non potranno entrare».   «Dio pacifica con una modalità speciale: riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino», ha affermato ancora. Nel piccolo, come accennato, e nel cammino: «Il Signore non ha voluto pacificare e riconciliare con la bacchetta magica: oggi — pum! — tutto fatto! No. Si è messo a camminare con il suo popolo».

 

Un cammino accanto a un popolo nel quale c’è «tanto peccato». Come accade per la genealogia di Gesù, dispiegata nel Vangelo del giorno, fatta di «buoni e cattivi, perché in questo elenco ci sono santi e ci sono criminali peccatori». Ma «Dio non si spaventa: cammina. Cammina con il suo popolo. E in questo cammino fa crescere la speranza del suo popolo». E «questo camminare nel piccolo, con il suo popolo, questo camminare con buoni e cattivi ci dà il nostro stile di vita».

 

Infine, dopo aver accennato alla bontà del Signore, che ha grandi sogni per i suoi figli, è tornato sullo stile del “piccolo”. Quel piccolo che è proprio anche della celebrazione eucaristica: «un piccolo pezzo di pane, un po’ di vino…». In «questo piccolo c’è tutto. C’è il sogno di Dio, c’è il suo amore, c’è la sua pace, c’è la sua riconciliazione, c’è Gesù».

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