2 Aprile 2014

Il Papa: l'accidia spirituale e la grazia che fa tutto

Il Papa: l'accidia spirituale e la grazia che fa tutto
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Nell’omelia della messa celebrata presso la casa santa Marta il Papa si è soffermato sulla guarigione del paralitico ad opera di Gesù, per spiegare come tanti cristiani siano fermi: «E’ la malattia dell’accidia, dell’accidia dei cristiani – ha affermato – Questo atteggiamento che è paralizzante dello zelo apostolico, che fa dei cristiani persone ferme, tranquille, ma non nel buon senso della parola: che non si preoccupano di uscire per dare l’annuncio del Vangelo! Persone anestetizzate». A questo proposito ha parlato di «accidia spirituale», che ne fa persone «non luminose, persone negative». Andiamo a messa «tutte le domeniche, ma diciamo “per favore non disturbare». Tali fedeli, secondo Francesco, «non servono, non fanno bene alla Chiesa. E quanti cristiani sono così – ha affermato con rammarico – egoisti, per se stessi».

Quindi il Papa ha preso esempio dai farisei che si erano scandalizzati del fatto che Gesù avesse compiuto un miracolo di sabato per spiegare un altro rischio della vita cristiana, i cristiani «che non lasciano posto alla grazia di Dio. E la vita cristiana, la vita di questa gente è avere tutti i documenti in regola, tutti gli attestati”:
“Cristiani ipocriti, come questi. Soltanto interessavano loro le formalità. Era sabato? No, non si possono fare miracoli il sabato, la grazia di Dio non può lavorare il sabato. Chiudono la porta alla grazia di Dio! Ne abbiamo tanti nella Chiesa», persone per cui contano solo le «formalità».

Invece Gesù indica altro: avvicinandosi al paralitico gli chiede «Vuoi guarire?». E «gli dà la grazia. La grazia fa tutto». «Le due parole cristiane: vuoi guarire? Non peccare più. Ma prima lo guarisce. Prima lo guarì, poi “non peccare più”. Parole dette con tenerezza, con amore. E questa è la strada cristiana, la strada dello zelo apostolico: avvicinarsi a tante persone, ferite in questo ospedale da campo, e anche tante volte ferite da uomini e donne della Chiesa. È una parola di fratello e di sorella: vuoi guarire? E poi, quando va avanti, “Ah, non peccare più, che non ti fa bene!”. È molto meglio questo: le due parole di Gesù sono più belle dell’atteggiamento dell’accidia o dell’atteggiamento dell’ipocrisia».

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