2 Ottobre 2013

Il sì del Signore precede sempre quello dell'uomo

Il sì del Signore precede sempre quello dell'uomo
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Adrienne von Speyr fu collaboratrice del noto teologo Hans Urs von Balthasar. Sull’Osservatore romano del 2 ottobre è apparsa una sua meditazione tratta dal libro Drei Frauen und de Herr: «Con ciascuno egli [il Signore ndr.] può da solo entrare in rapporto, in un rapporto per il quale in un primo momento egli solamente ha pronunciato la parola sì. Lo ha posto come sua creazione – e questa posizione è la grazia, la quale precede ogni movimento e risposta dell’uomo – ma nel suo sì all’uomo vi è già incluso, come un germe vivo, latente, anche il sì dell’uomo: nell’unilateralità della chiamata vi è già la bilateralità dell’incontro. Di Maria, che dice all’angelo il suo sì, noi sappiamo nella fede che il Figlio già da molto tempo, fin dall’eternità, l’ha sostenuta e portata con il suo sì. Egli l’ha prescelta come sua madre, l’ha predestinata e anche preredenta. È come se fosse stata sostenuta dal sì del Figlio fin dove è stato possibile: fino al momento della decisione. Così come accade anche per colui che va a confessarsi, egli è sostenuto fino al momento in cui fa la sua confessione».

Ciò non annulla affatto la libertà e la responsabilità personale secondo la Speyr, in quanto la grazia del Signore «ci rafforza nella giusta decisione, affinché noi possiamo incontrarlo nella pienezza della nostra libera volontà, affinché con la forza da lui conferitaci veniamo resi capaci di scegliere ciò che è la volontà del Padre».

 

Nota a margine. Bella anche l’immagine riguardo alla confessione. Vera e di conforto reale ai poveri peccatori.

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